Tuesday 31 January 2012

Premio Equilibrio Roma 2012 5 e 6 Febbraio

L’Auditorium ospita la quinta edizione del Premio Equilibrio Roma per la danza contemporanea. Aperto ad artisti emergenti operanti in Italia, il Premio invita a proporre progetti originali destinati a evolversi in spettacoli di danza. I gruppi finalisti presentano altrettanti studi di fronte al pubblico e a una giuria internazionale. Il vincitore otterrà un contributo per la produzione dello spettacolo e l’invito a presentarlo all’interno del Festival Equilibrio 2013.


Info & Biglietti: http://www.auditorium.com/eventi/5193321

Tuesday 24 January 2012

Museo Nazionale Etrusco di Roma Apre nuove sale.

Trova conclusione con gli spazi espositivi che saranno presentati al pubblico il 19 gennaio un progetto avviato nel 1995 e teso alla realizzazione di un grande polo museale etrusco a Roma che vede affiancarsi alla storica sede di Villa Giulia la contigua Villa Poniatowski, definitivamente acquisita al Demanio nel 1988 e fatta oggetto di lunghi e delicati restauri tra il 1997 e il 2010.
Dopo il completamento nel 2010 degli allestimenti dell'ala sinistra dedicata ai centri di Vulci, Cerveteri e Tarquinia, il percorso topografico si completa con l'esposizione, nell'ala destra, delle testimonianze restituite da Veio, per lo più confinate da oltre sessant'anni nei depositi. Accanto a documenti eccezionali della coroplastica templare etrusca quali il ciclo delle celebri statue del tempio di Portonaccio, si propongono ora al pubblico alcuni ricchissimi corredi appartenuti ai re di quel centro, giustamente definito in antico l'altera Roma.
Integra le nuove esposizioni la sala di Venere al piano nobile della Villa, riservata ai capolavori restituiti all'Italia da Musei e collezionisti stranieri. Finalmente aperto al pubblico anche il salone al piano terreno a destra dell'atrio, decorato con stucchi attribuiti a Francesco Brandani da Urbino e affrescate da Prospero Fontana e Taddeo Zuccari, che viene ora destinato a spazio per conferenze o mostre temporanee.
Negli ambienti riccamente affrescati di Villa Poniatowski hanno trovato sede le antichità dei centri del Latium Vetus e dell'Umbria. Anche qui non mancano materiali d'eccezione, quali i corredi principeschi di Palestrina, la tomba degli Ori di Todi, i bronzi e le ambre di Satricum, la suggestiva sepoltura in tronco di quercia da Gabi. Di non minor rilievo le testimonianze provenienti dai santuari del Latium Vetus quali Nemi, Segni, Alatri, o ancora Satricum.
Nella "manica lunga" che sovrasta le Concerie Riganti è stata collocata la Biblioteca dell'Istituto ora arricchita da fondi Maria Santangelo e Mario Moretti e dalla ricca biblioteca che, già appartenuta a Massimo Pallottino, è stata depositata presso la Soprintendenza dall'Istituto di Scienze Italiche e del Mediterraneo antico del CNR.
I due complessi di Villa Giulia e Villa Poniatowski si qualificano pienamente come un vero e proprio un polo museale grazie anche al diretto collegamento offerto dal suggestivo viale alle pendici settentrionali di Villa Strohl Fern, concesso in uso allo Stato italiano grazie ad una convenzione con la Francia.
 
per scaricare il pieghevole illustrativo clicca qui

Villa Poniatowski sarà accessibile al pubblico dal 20 gennaio, con accesso dalla usuale biglietteria di Villa Giulia, solo su prenotazione telefonando al numero (+39) 06.44239949.


Website: http://villagiulia.beniculturali.it/

Tuesday 17 January 2012

Arte povera alla GNAM

La mostra si inserisce nell'ambito del circuito di musei d'arte moderna e contemporanea italiana che da settembre 2011 partecipano alla mostra-evento Arte povera 2011 a cura di Germano Celant. I n occasione del nuovo allestimento della Galleria nazionale d'arte moderna, che prevede una fase di radicale riordinamento delle collezioni visibili nuovamente al pubblico dal 7 dicembre 2011, una particolare attenzione sarà dedicata all'Arte Povera con opere di Alighiero Boetti Mimetico, 1966, (in prestito dal MAXXI), Luciano Fabro Buco, 1963-1966, Giulio Paolini Ennesima, 1975-1988, Giuseppe Penone Spoglia d'oro su spine d'acacia, 2002, Michelangelo Pistoletto I visitatori, 1968, Jannis Kounellis Z-44, 1960; Senza titolo 1966 e Gilberto Zorio Senza titolo, 1967.
Sarà inoltre visibile al pubblico il nucleo monografico di Pino Pascali, attraverso l'esposizione di 20 delle 27 opere in collezione. Il tributo del museo all'Arte Povera si completa dunque riproponendo l'allestimento della sala che Palma Bucarelli, storica Soprintendente della Galleria nazionale d'arte moderna ed estimatrice di Pascali, dedicò all'artista nel 1972, subito dopo la donazione delle sue opere da parte della famiglia. Il corpus ricostituito per quest'occasione è estremamente significativo, sia per quantità sia per qualità e comprende, tra l'altro, lavori celebri come Botole ovvero lavori in corso 1967, Ricostruzione del dinosauro 1966, Cornice di fieno 1967, L' Arco di Ulisse 1968.
L'intera vicenda dell'acquisizione del corpus di opere di Pino Pascali è stata trattata da Barbara Tomassi in un saggio del catalogo dell'esposizione "Le Storie dell'Arte" edito da Electa.
La cura scientifica è di Maria Vittoria Marini Clarelli, autrice anche di un saggio in catalogo sulla musealizzazione dell'arte povera. L'allestimento è curato da Massimo Mininni.


Info: http://www.gnam.beniculturali.it/index.php?it/1/home

Thursday 12 January 2012

20 Gennaio 2012 Auditorium Conciliazione: DARIO FO & FRANCA RAME in "MISTERO BUFFO"

'Esattamente 42 anni fa andavamo in scena a Milano con Mistero Buffo. Era il 1969. Recitavamo in un capannone di una piccola fabbrica dismessa dalle parti di Porta Romana che noi avevamo trasformato in una sala di teatro con il nostro gruppo. In quell'occasione Franca ed io ci alternavamo sul palcoscenico eseguendo monologhi di tradizione popolare, tratti da giullarate e fabliaux del medioevo, non solo italiane, ma provenienti da tutta Europa. Mistero Buffo cercava di dimostrare che esiste un teatro popolare di grande valore, nient'affatto succube o derivato da testi della tradizione erudita, espressione della cultura dominante.
Oggi, dopo quasi mezzo secolo, torniamo in scena con una selezione di questo nostro spettacolo 'dei primordi'. Non ci è stato facile decidere quali testi privilegiare. Siamo sicuri che durante questi prossimi mesi inseriremo qua e là altri testi e soprattutto andremo recitando all'improvviso in modo a dir poco esagerato. Ma dovete capire: per noi recitare non è solo un mestiere, ma è anche e soprattutto un divertimento. Che raggiunge il massimo del piacere quando riusciamo a inventarci nuove situazioni e buttare all'aria convenzioni e regole. Speriamo di comunicarvi questo nostro spasso e di riuscire a sorprendervi, farvi ridere e magari pensare.'

Dario Fo e Franca Rame
 

Wednesday 4 January 2012

Vincent Van Gogh: Campagna senza tempo – Città moderna


Pittore di paesaggi traboccanti di luce, ma anche di vibranti ritratti, Vincent van Gogh era un artista impetuoso e appassionato che, all’occorrenza, dimostrava un altezzoso disprezzo per le convenzioni.   
Nonostante i più vedano Van Gogh come un artista maledetto e guardino alle sue opere come al prodotto stupendo della sua follia, egli era, invece, un uomo di grande cultura, un pensatore raffinato che parlava perfettamente varie lingue, come  il francese e l’inglese, e che aveva studiato per diventare mercante d’arte. La sua sorprendente memoria visiva gli permetteva di ricordare fin nei minimi dettagli dipinti o stampe già visti e dalle sue lettere apprendiamo quanto importante sia stata questa conoscenza storico artistica per lo sviluppo del suo personale stile.  Sin dall’inizio della sua esperienza di pittore, egli si avvicinò ai maestri del recente passato, come Eugene Delacroix, Charles Daubigny, Jean-François Millet - che egli chiamava addirittura Père, padre -; Vincent ne copiò le incisioni più e più volte nei suoi disegni e ne riprodusse le composizioni anche nei propri dipinti. Se Rembrandt era il suo modello, Van Gogh riteneva, però, vitale anche l’incontro con i colleghi artisti e il dibattito sui temi legati alla contemporaneità, all’epocale rivoluzione artistica portata dagli Impressionisti, come Camille Pissarro e Paul Cézanne, e dai pittori post-Impressionisti della sua generazione, come Paul Gauguin e Georges Seurat. Proprio a testimonianza di questa fitta rete di rapporti e dell’importanza cruciale di queste fonti di studio ed ispirazione per Van Gogh, viene presentata in mostra una selezione accurata e puntuale di opere di questi ed altri artisti, cui il maestro olandese fece riferimento. Tra essi spiccano il capolavoro di Gauguin, Lavandaie al Canal Roubine du Roi, dal MoMA di New York ed il bellissimo I raccoglitori di fieno di Millet dal Louvre.